I
due articoli citati parlano della cosiddetta “flat tax”, cioè dell’ipotesi di
applicare due sole aliquote fiscali per i redditi famigliari (cumulo fra i
coniugi, quindi in questo caso!).
In
sintesi, fino ad un reddito complessivo di 80 mila euro si pagherebbe
un’aliquota del 15% e, sulla parte eccedente tale soglia il 20%.
Ci
sarebbero poi (è vero!) dei correttivi che “premiano” un pochettino i redditi
bassi (es. fino a 3000 euro per ogni famigliare a carico) e che si esauriscono
a mano a mano che sale il reddito, in sintesi però (si veda la tabella
riassuntiva apparsa nell'articolo de “La Voce”), i redditi alti sarebbero
largamente avvantaggiati.
Dimostrato
ciò, c’è pochissimo (o moltissimo) altro da aggiungere …
Ma
dove stiamo andando?
Dove
stanno i concetti di “progressività” riportati persino nella nostra
Costituzione? Che, nell'art. 53 recita:
Il sistema
tributario è informato a criteri di progressività.”.
Dove
stanno i concetti di “redistribuzione” delle risorse e, soprattutto, dove si
pensano di trovare le ingenti risorse necessarie, stimate in 50 miliardi
nell'articolo di Repubblica, se non tagliando molte delle attuali forme di
assistenza?
Anche
chi si trovasse dalla parte dei potenziali “vincenti”, non può che constatare
come questo genere di riforme ci porti sempre più verso forme di diseguaglianza
insostenibili, problema e fenomeno che è già in fase di accentuazione
oggigiorno persino senza che vengano introdotti tali tipi di manovra fiscale
che, personalmente, non posso che definire come “sinceramente idioti”!
Cari
amici pentaleghisti, ma non si dovrebbe andare esattamente nella direzione
opposta?
Ma
avete letto un po’ di quanto predicano ultimamente economisti come: Stiglitz,
Piketty, Krugman, Atkinson (tanto per fare qualche nome noto!) … e tanti altri,
che non fanno che sgolarsi invocando riforme (spesso incentrate proprio su
manovre fiscali) che riducano anziché ampliare tali divergenze?
… E non solo in nome di più o meno condivisibili condizioni di equità ma in funzione di una correlazione ormai abbastanza dimostrabile fra la crescita delle disuguaglianze ed il progressivo peggioramento dello stato di salute della Democrazia stessa?
… E non solo in nome di più o meno condivisibili condizioni di equità ma in funzione di una correlazione ormai abbastanza dimostrabile fra la crescita delle disuguaglianze ed il progressivo peggioramento dello stato di salute della Democrazia stessa?
Possibile
che crediate ancora al contro-intuitivo e falsissimo dogma della “Trickle-down
economics”? Che, detta in poche parole si basa sul mito che detassando i ricchi
si producano effetti positivi su investimenti e sviluppo (questo però solo
"nel lungo termine" :-)).
Vacche
grasse nel “Lungo termine” per tutti? È dunque questo il programma?
Se
questo è l’obiettivo, già Keynes rispondeva: Ma questo lungo termine è una
guida fallace per gli affari correnti: nel lungo termine siamo tutti morti”!
Ohi,
ohi! Posto che si parta, si parte male!
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