“The Great Divide”, di Joseph E. Stiglitz, edizioni
Penguin Books, ISBN 978-0-141-98122-2.
Si tratta più che di un’opera unica di una raccolta di articoli
diversi usciti nel corso dell’ultimo decennio su quotidiani o riviste
specializzate. Il tema trattato però gli accomuna tutti, quello dell’”Ineguaglianza”.
Qui ovviamente si parla delle differenze individuali in termini di
potere economico che si traducono in svantaggi a tutto campo per i soggetti più
poveri che, non solo finiscono per essere meno ricchi in termini materiali, ma
che, in conseguenza di ciò sono penalizzati in ogni altro campo della vita, a
partire dalla mera sopravvivenza fisica misurata dalla speranza di vita, per
poi risalire ad ogni altro tipo di svantaggio in termini di: salute, libertà, istruzione
e prospettive future per sé e per i propri figli.
Gli USA, negli ultimi decenni, sono i campioni della crescita
della diseguaglianza fra le nazioni sviluppate, in un contesto che comunque
vede crescere il fenomeno a livello globale. Tale situazione, secondo l’Autore (ma
ormai per una buona parte degli economisti) costituisce un serio problema
economico e sociale che andrebbe attivamente affrontato.
Attenuare le diseguaglianze, infatti, non sembra solo un argomento
legato a elementari concetti di giustizia sociale, ma più pragmaticamente,
almeno per chi si occupa principalmente di “sviluppo” e di “crescita economica”,
sembra costituire un elemento che favorisce l’aumento di tali fattori, senza
dimenticare che sembra esistere anche una correlazione abbastanza chiara fra la
diminuzione delle diseguaglianze da una parte, il rafforzamento delle società
democratiche e la crescita del benessere diffuso.
Una tesi interessante, che personalmente condivido ormai molto
diffusa fra gli economisti neo-Keynesiani e che smaschera senza ambiguità
alcune teorie economiche di moda (soprattutto a partire dagli anni ottanta del
novecento) spacciate ancora oggi da alcune scuole liberiste e che non esito a
definire ridicole e prive persino di qualsiasi buon senso, come quelle basate
sull’idea della “Trickle down economics”.
Unico difetto del saggio è quello insito nella sua struttura, che
ne fa un’opera troppo frammentaria, a questo proposito però è forse opportuno
ricordare che l’Autore ha già scritto in maniera più organica relativamente a
questi temi, ad esempio, ricordiamo: “Il prezzo della disuguaglianza - Come la
società divisa di oggi minaccia il nostro futuro ISBN 9788806214579” che
tratta il tema in maniera più strutturata.
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