venerdì 19 agosto 2016

Recensione: La Storia di Kullervo


“La Storia di Kullervo”, titolo originale: “The Story of Kullervo”, di J.R.R Tolkien, traduzione di Luca Manini e Stefania Marinoni, edizioni Bompiani, ISBN 978-88-452-8125-9.

Ispirandosi al “Kalevala”, un poema epico costruito sulla base di canti e racconti popolari finlandesi, Tolkien scrisse ancora giovane “La Storia di Kullervo”, un racconto di poche decine di pagine che vede come protagonista tragico un “eroe” che, diciamolo, non appare per nulla tale. Kullervo, infatti, è “… rozzo, lunatico, scontroso e vendicativo oltre che fisicamente poco attraente …”, come viene efficacemente descritto nella prefazione dell’opera.

La storia da un punto di vista della trama e della narrazione non è quindi né molto interessante né coinvolgente, ma costituisce comunque un documento importante e interessante per valutare la profondità e la lenta maturazione dell’Autore verso i temi che sfoceranno nel corpus incentrato sulla “Terra di Mezzo”.

In questo testo sono in effetti già delineati chiaramente alcuni elementi che mettono quest’opera in relazioni con alcune realizzazioni importanti e più mature dell’Autore, in particolare, il manoscritto sembra la fonte di ispirazione dalla quale trarrà origine la saga di “Túrin Turambar”, inserita all’interno del “Silmarillon” e poi ulteriormente rielaborata ne “I Figli di Hurin”.

Il testo e i commenti sono chiari e interessanti e alla portata di tutti i lettori (compreso il sottoscritto J), consiglierei però questo libro solo ai curiosi o a chi vuole approfondire l’esegesi dell’opera tolkieniana.  

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