"Il Crinale”, di Michael Punke; titolo originale “Ridgeline”; traduzione di Gaspare Bona, edizioni Einaudi; Isbn 978-88-06-25168-0.
Il romanzo ricostruisce gli antefatti e
lo svolgimento della “battaglia di Fetterman” (21 dicembre 1866) che
contrappose una alleanza di Sioux, Cheyenne e Arapaho guidata sul campo dal
capo indiano Cavallo Pazzo, ad un distaccamento dell’esercito statunitense
guidato dal capitano Fetterman.
L’esito della battaglia fu il completo
annientamento del contingente americano (circa 80 caduti) e costituisce una
delle più pesanti sconfitte subite dall’esercito nell’ambito delle guerre
indiane.
Il fatto storico rientra nella
cosiddetta “Guerra di Nuvola Rossa” e, più in particolare, nei fatti legati
alla costruzione di Fort Phil Kearny, che aveva lo scopo di rafforzare il
controllo della Pista Bozeman, percorso che univa il Montana alla pista dell’Oregon
attraversando un territorio che tradizionalmente costituiva un importante
territorio di caccia per gli indiani.
Il titolo “Il Crinale”, richiama un
aspetto importante della situazione geografica del campo di battaglia perché
proprio le cime collinari circostanti costituivano l’estremo entro il quale era
possibile operare un’adeguata difesa da parte della guarnigione di Fort Phil
Kearny. Di questa condizione gli indiani ne erano perfettamente consci, tanto che
costruirono la loro strategia al preciso scopo ci costringere il contingente
dell’esercito a superare tale limite.
L’Autore ben ricostruisce tutti gli
aspetti storici e le ragioni che portarono fatalmente al disastro apportando
solo alcune lievi modifiche (motivate in appendice) rispetto alle versioni dei
fatti maggiormente accreditate dagli storici. Ne risulta un romanzo scorrevole
e avvincente che, nello stesso tempo, risulta almeno altrettanto accurato di un’opera
di saggistica.
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