Sui quotidiani fioccano le analisi sul risultato delle elezioni americane; la mia sensazione è che queste “analisi” riflettano scenari obbiettivamente scontati che non sorprendono più nessuno, esattamente come non dovrebbe stupire l’evidente spostamento a destra dell’elettorato.
Ci si continua a chiedere: perché succede? Perché succede negli USA? Ma anche,
e prima che laggiù, perché succede anche nella maggior parte dell’Occidente
democratico?
Il discorso è trito e le ragioni
sono, a parer mio, evidenti e già varie volte elencate. In generale possiamo
parlare di crisi dell’Occidente e del nostro modello sociale e democratico, se
però scorressimo un elenco puntuale di ragioni più esplicite, questo sarebbe
molto lungo, assai concreto ed anche, nei dettagli, sostanzialmente un po’
contraddittorio (nel senso che ci si lamenta di tutto e del suo contrario!). Anche
quello che posso produrre io qui sotto non
sarebbe per nulla omnicomprensivo; per esempio, anche facendo un elenco “alla
rinfusa”, viene subito in mente:
- Situazione economica (inflazione, scarso sviluppo, polarizzazione dei redditi, bassi salari, carenza abitativa di qualità e costi accessibili …).
- Sperequazione fiscale (leggetevi ad esempio l’analisi del “Corriere” sulle percentuali dei contribuenti in Italia e sulle fasce di reddito che effettivamente sono chiamate a coprire il nostro fabbisogno!).
- Emigrazione (… e nessi “percepiti” con la criminalità).
- Criminalità (… e nessi “percepiti” con l’emigrazione).
- Pensioni, asimmetria demografica, polarizzazione “anagrafica” della ricchezza.
- Crisi del sistema sanitario, scolastico e/o di welfare.
- Ideologia “Woke” (percepita da molti, quanto meno come “poco intuitiva”, e dai più come una “grossa e inutile rottura di c*****i della quale si può fare anche a meno!).
- Burocrazia (… soprattutto europea) percepita come inutile, farraginosa, ingombrante, saccente, clientelare, ma soprattutto costosa e per giunta arrogante.
- Sistemi politici e modelli elettorali niente affatto “democratici” (uninominale, mancanza di preferenze, mancanza di selezione della base politica, …).
- Ecc., ecc., ecc., ecc., ecc., ecc., …
Può la destra risolvere tutti questi
problemi?
Presumibilmente no (e la sinistra
invece? … qui sta il punto, per l’elettore)! La maggior parte degli elettori sono stanchi,
disillusi ed arrabbiati e la destra ha almeno il “merito” (fra virgolette,
appunto!) di essere populista parlando alla pancia della gente spesso fornendo
soluzioni semplici a problemi difficili (il che ovviamente difficilmente
funziona! Ma chissene …) e diciamolo, magari mentendo più o meno consciamente.
La sinistra però, ormai de fatto è troppo “intellettuale” (e saccente), o
quantomeno è percepita come tale; si è dimostrata poi gestionalmente altrettanto
incapace della destra e, ha pure perso il suo primato (supposto) in termini di
onestà; in sintesi, viene ritenuta una “casta” totalmente scollata dalla realtà.
Dialetticamente poi non è manco più in grado di mentire/millantare/promettere
alcunché come invece era capacissima di fare in passato quando prometteva il “bel
sol dell’avvenire” (che ancora aspettiamo 😊) e quando era sì lei la corrente “popolare”
e, diciamolo, populista del mazzo. Diciamolo, ormai risulta in sintesi “antipatica”
e snob.
In ultima analisi, è abbastanza
chiaro a tutti (in fondo anche noi elettori non siamo del tutto stupidi!) che i
problemi veri non li risolverà né la destra né la sinistra, ed il vero problema
è che essi rimangono lì! Nel frattempo, si vivacchia alla giornata facendo ed
ascoltando qualche chiacchiera da bar e porgendo orecchio al canto delle sirene
… e la destra vince perché almeno si dimostra “omeopatica” e capace di fornire
all’elettore un temporaneo effetto placebo; la sinistra è invece ormai troppo “elitaria”
e manco quello sa più fare!