venerdì 8 agosto 2025

Recensione: Agguato all’incrocio

 

"Agguato all’incrocio”; titolo originale: “Death at the Crossroad”; di Dale Furutami; traduzione di Erika Bianchi; edizioni Marcos y Marcos; Isbn 978-88-9294-127-4.

Bel romanzo di investigazione che si svolge nel Giappone del sedicesimo secolo.

Il protagonista, Matsuyama Kaze è un valente, saggio ed arguto samurai divenuto Ronin in seguito ai torbidi politici del tempo.

In nome di una promessa fatta alla moglie del suo daimyo, anziché commettere suicidio rituale alla morte del suo padrone, vaga per il Giappone nell’espiazione del suo voto, creando il contesto per le sue avventure.

Di per sé nulla di nuovo, se non che risulta ben ricostruita l’ambientazione fisica e sociale giapponese del tempo, mentre il protagonista risulta affascinante e, tutto sommato, credibile.

mercoledì 6 agosto 2025

Recensione: Breve Storia del Clima in Italia

 "Breve Storia del Clima in Italia”, di Luca Mercalli; edizioni Einaudi; Isbn 978-88-06-26318-8.

Il Saggio ricostruisce le mutazioni climatiche in Italia dall’ultima glaciazione (circa 24.000 anni fa) fino ai giorni nostri facendo ricorso a studi e ricerche effettuate grazie ai carotaggi ed alle analisi dei sedimenti e aggiungendo, via via che divengono disponibili (pressappoco a partire dall’epoca romana) fonti scritte reperite in resoconti e/o archivi.

Ne viene fuori un bel resoconto (che, alla lunga, nelle forme e un po’ necessariamente, diventa un po’ ripetitivo!) che mette in luce alcuni aspetti importanti che potrei sintetizzare così:

Nel corso di questa lunga storia si sono alternate fasi climatiche estremamente differenti caratterizzate sia da climi molto più freddi, sia molto più caldi di quello presente. Questi mutamenti climatici sono avvenuti in cicli molto lunghi, ma alcuni di essi si sono prodotti o si sono estremizzati in maniera repentina creando spesso difficoltà di adattamento alle popolazioni impattate e minando la stabilità delle istituzioni sociali.

A partire dalla seconda metà del Novecento si osserva una chiara influenza dell’opera dell’uomo sugli effetti climatici.

Un chiaro monito ai negazionisti.

lunedì 7 luglio 2025

Recensione: Gli uomini pesce

 

 "Gli uomini pesce”, di Wu Ming 1; edizioni Einaudi; Isbn 978-88-06-25172-7.

Bel romanzo che vede come protagonista assoluto il territorio del delta del Po.

La vicenda è ambientata durante l’estate siccitosa del 2022. Il paesaggio cangiante, bollente e dolente evidenzia impietosamente non solo gli effetti deleteri prodotti dal cambiamento climatico e dall’assenza di idonee e lungimiranti soluzioni ambientali, ma anche dei danni della progressiva cementificazione, delle errate politiche industriali e dei segni lasciati nel paesaggio dal loro fallimento. Infine, l’abbassamento del livello delle acque porta anche letteralmente a galla i resti, e con essi i ricordi, del periodo bellico della Seconda Guerra Mondiale. La morte di ex partigiano di una certa fama, Ilario Nevi, e le scoperte sul suo conto fanno anche riemergere antiche divisioni e misteri mai chiariti su fatti e personaggi di quell’epoca, fino a scavare nel profondo del folklore popolare evocando la presenza di creature anfibie antropomorfe, forse di origine extraterrestre, gli uomini-pesce.

Antonia, la nipote di Ilario, reduce da un brutto incidente automobilistico e flagellata dal “Long Covid”, si mette a dipanare tutto il guazzabuglio di misteri che hanno circondato la vita dell’amato zio e, inconsapevolmente, nel medesimo tempo, compie anche un percorso di cura che, infine, la troverà rigenerata.

Come il solito l’Autore non delude. Il romanzo tratta un’infinità temi, molti dei quali in maniera inattesa, dando prospettive di lettura interessanti e tenendoli annodati coerentemente (con una sola eccezione, a parer mio, relativamente alle circostanze della nascita del co-protagonista Ilario!). Il romanzo è anche per certi versi “educativo”, suggerendo visioni più concilianti relativamente ad attuali temi controversi e spesso divisivi.

 

venerdì 4 luglio 2025

Recensione: Hunger Games – L’alba sulla mietitura

  "Hunger Games – L’alba sulla mietitura”; titolo originale “Sunrise on the Reaping”; di Suzanne Collins; traduzione di Simona Brogli e Alessandra Roccato; edizioni Mondadori; Isbn 978-88-04-79690-9.

Si tratta di uno dei prequel della nota serie degli Hunger games che vede come protagonista Haymitch Abernathy, colui che diventerà il mentore “triste” di Katniss durante il ciclo originale. Qui se ne spiegano in dettaglio le ragioni e la storia.

Per il resto, niente di nuovo sotto il sole! Lo schema è il medesimo del primo libro e per giunta, sapendo che si tratta di un prequel si sa già, in linea generale, come le cose vadano a finire.

Detto ciò, lo schema e l’ambientazione funziona comunque, il romanzo è piacevole e alla fine ci si diverte.

lunedì 23 giugno 2025

Recensione: Sparta

 "Sparta”, di Laura Pepe; edizioni Laterza; Isbn 978-88-581-5516-5.

Cosa sappiamo veramente di Sparta? Questa la premessa dalla quale parte questo Saggio.

Esso cerca di dare delle risposte organiche in tal senso, là dove se ne sente un gran bisogno; mentre sappiamo tutto di Atene, non siamo altrettanto informati sulla storia, sulla sorte, la cultura e la società della sua più grande antagonista che, tra l’altro, fu anche quella che fra le due prevalse nella Guerra del Peloponneso (431 – 404 a. C.) segnando la fine della supremazia ateniese a proprio vantaggio e che mantenne fino alla battaglia di Leuttra (371 a.C.) che, a sua volta, sancì il passaggio alla dominazione tebana.

Sparta fu quindi fra le grandi potenze dell’epoca, ma, contrariamente alla sua principale rivale, Atene, per la quale sono disponibili ampie testimonianze culturali ed archeologiche, non ha lasciato evidenti tracce di sé nemmeno nel paesaggio.

A dire il vero, pure sul piano culturale e sociale, seppure Sparta abbia lasciato numerosi aneddoti, indizi, storie e leggende, non esiste un “corpus” rilevante di fonti dirette, ovvero, prodotte da personaggi spartani. Infatti, quasi tutto ciò che si sa di questa gloriosa città è stato riportato e prodotto da terzi, spesso con l’obiettivo esplicito di effettuare confronti e soprattutto contrapposizioni rispetto alla rivale ateniese con il dubbio quindi che risultino piuttosto parziali,

Gli spartani invece hanno detto pochissimo di sé; “laconici” fino in fondo quindi!

mercoledì 14 maggio 2025

Recensione: Russia – Storia di un impero euroasiatico

 

"Russia – Storia di un impero euroasiatico”, di Aldo Ferrari; edizioni Mondadori; Isbn 978-88-04-76439-7.

Bella panoramica completa della storia della Russia dalle origini del Rus’ di Kiev (a partire circa dal VII secolo d.C.) fino ai giorni nostri.

L’opera, a mio avviso perfettamente bilanciata, riesce a combinare più di mille anni di storia in una sintesi interessante e completa del carattere di questa nazione (termine forse improprio, data la composizione multiculturale e multietnica della Federazione) che risulta veramente così particolare; vero ponte fra Est e Ovest di un territorio immenso e variegato, l’Eurasia.

Le chiavi di lettura fornite dall’Autore spiegano anche efficacemente il permanere di amore-odio, repulsione-attrazione, chiusura-apertura che caratterizza da secoli il rapporto fra la Russia e il resto dell’Europa.

La particolare collocazione e composizione territoriale della Russia ne spiega infatti il “carattere”, le aspirazioni (spesso non comprese in campo “Occidentale”!) le crisi e le trasformazioni.

Molto interessante la parte moderna della storia della Russia (intesa in senso largo, prima di impero russo, poi di URSS, poi di Federazione Russa) che contribuisce a rendere chiaro il punto di vista russo e la radice dell’attuale fase di attrito con il resto dell’Occidente.

Ci si rende conto che, soprattutto a partire dalla crisi dell’URSS (a partire dalla caduta del Muro di Berlino nel 1989) l’Occidente non è riuscito a cogliere una grandissima e forse irripetibile occasione per integrarsi pacificamente con questi immensi territori per “noi” potenzialmente così sinergici.

Quello che è purtroppo chiaro è che non sarà facile trovare un modo per spegnere l’attuale fase conflittuale e ripartire su delle basi stabili e condivise di reciproca fiducia ed utilità; eppure, ne varrebbe la pena a beneficio di tutte le parti in causa!

venerdì 28 marzo 2025

Recensione: M. L’ora del destino

 

"M. L’ora del destino”, di Antonio Scurati; edizioni Bompiani; Isbn 978-88-301-0497-6.

Quarto libro della saga che vede protagonista Benito Mussolini.

Il romanzo copre la prima parte del periodo bellico, dalla dichiarazione di guerra fino all’arresto di Mussolini avvenuto nel 1943 a seguito del voto del Gran Consiglio del fascismo dove fu approvato “l’ordine del giorno Grandi” che, sconfessando l’operato del dittatore, portò all’arresto di Mussolini, al ritorno dell’applicazione dello Statuto e alla costituzione del governo a guida del maresciallo Badoglio.

Bel libro come i precedenti e altrettanto ben documentato.

Ovviamente si tratta di una lettura un po’ masochistica e assai irritante per il lettore che, nonostante sia ben conscio di tutti gli esiti della vicenda, ancora non riesce a capacitarsi di fronte all’incapacità e all’inettitudine di tutta l’élite politica e militare dell’epoca, né riesce a rassegnarsi di fronte al pressapochismo, alla noncuranza e alla criminale leggerezza con le quali ci si avventurò in un conflitto globale con la consapevolezza di essere completamente impreparati.

Ad ogni capitolo della vicenda rimane l’amara consapevolezza che si dovesse spegnere la Marcia su Roma a cannonate e forse avremmo avuto una storia diversa e sperabilmente migliore! Tutto il resto fu solo un piano inclinato fino allo strapiombo…