"Breve Storia del Clima in Italia”, di Luca Mercalli; edizioni Einaudi; Isbn 978-88-06-26318-8.
Il Saggio ricostruisce
le mutazioni climatiche in Italia dall’ultima glaciazione (circa 24.000 anni
fa) fino ai giorni nostri facendo ricorso a studi e ricerche effettuate grazie
ai carotaggi ed alle analisi dei sedimenti e aggiungendo, via via che divengono
disponibili (pressappoco a partire dall’epoca romana) fonti scritte reperite in
resoconti e/o archivi.
Ne viene fuori un bel
resoconto (che, alla lunga, nelle forme e un po’ necessariamente, diventa un po’
ripetitivo!) che mette in luce alcuni aspetti importanti che potrei
sintetizzare così:
Nel corso di questa
lunga storia si sono alternate fasi climatiche estremamente differenti caratterizzate
sia da climi molto più freddi, sia molto più caldi di quello presente. Questi
mutamenti climatici sono avvenuti in cicli molto lunghi, ma alcuni di essi si
sono prodotti o si sono estremizzati in maniera repentina creando spesso
difficoltà di adattamento alle popolazioni impattate e minando la stabilità
delle istituzioni sociali.
A partire dalla seconda
metà del Novecento si osserva una chiara influenza dell’opera dell’uomo sugli
effetti climatici.
Un chiaro monito ai
negazionisti.