"Navi, penne e cannoni – Guerre, costituzioni
e la creazione del mondo moderno”; titolo originale: “The gun, the ship and the
pen”; di Linda Colley; traduzione di Lucilla Rodinò; edizioni Rizzoli; Isbn 978-88-17-16259-3.
Il Saggio traccia una relazione fra le
esigenze degli Stati moderni e la nascita dei movimenti e delle rivoluzioni
costituzionali.
Soprattutto a partire dal diciottesimo
secolo prosperano gli studi, le discussioni e, sempre più spesso l’affermarsi
di svariate carte costituzionali; quali furono le radici profonde di questo
fenomeno?
L’Autore ritrova le ragioni principali
di tale fioritura culturale nelle mutate esigenze degli Stati moderni e, in
particolare, nelle crescenti necessità di organizzare e reggere sul piano delle
risorse i confitti militari sempre più dispendiosi e globalizzati.
In estrema sintesi, per combattere
guerre diffuse su grandi estensioni geografiche servono mezzi e risorse
imponenti; grandi flotte, eserciti bene armati ed addestrati e un numero
consistente di cittadini-soldato ideologicamente coinvolti anche in virtù dell’interiorizzazione
di una serie di diritti che avrebbe fatto da contraltare ai propri doveri
(quello del servizio militare innanzitutto!).
La cosa veramente interessante però è lo
scoprire che la crescita delle Costituzioni effettivamente applicate o, anche
semplicemente ipotizzate, non fu per nulla un fenomeno incentrato unicamente
sull'Europa, ma fu pervasivo di ogni parte del globo.
Un libro che esprime sostanzialmente un solo concetto, e questo ne costituisce anche il principale limite … ma pieno di aspetti curiosi!