"Sentire e conoscere – Storia delle menti coscienti”; di Antonio
Damasio; titolo originale: “Feeling & Knowing – Making minds Consciscious”;
Traduzione di Isabella C. Blum; edizioni Adelphi; Isbn 978-88-06-459-3655-5.
In questo breve e sintetico Saggio, l’Autore, esperto di neuroscienze,
cerca di sintetizzare alcuni concetti fondamentali legati al funzionamento
della mente cosciente.
Molto interessante il discorso evolutivo e le distinzioni fra il concetto
di “essere”, “sentire” e “conoscere” nonché l’individuazione dell’omeostasi,
nel senso chimico e fisiologico, quale concetto che viene posto alla base delle
“scelte” degli esseri viventi di ogni tipo, siano essi unicellulari e dotati di
quella che l’Autore chiama “intelligenza non esplicita”, oppure più “evoluti” e
dotati di “coscienza” e che, in estrema sintesi, sono caratterizzati da apparati
sensoriali atti a “mappare” più efficientemente l’ambiente circostante.
Fondamentale, in questo contesto, nel percorso evolutivo che porta dall'intelligenza senza mente degli esseri” semplici” all'intelligenza cosciente degli esseri
umani, il riconoscimento del ruolo del sistema nervoso, nonché della capacità
del cervello, a questo collegato, di costruire, ricordare/richiamare e astrarre
“mappe” spaziali e/o sensoriali dell’ambiente circostanze.
Una bellissima sintesi che svela la bellezza e le potenzialità della mente
umana ma che, dall’altro, seppur riconoscendone l’eccezionalità, ne evidenzia
anche i limiti e ne sottolinea gli obbiettivi di base, intrinsecamente legati
alla necessità di “sopravvivere”. Ciò, fra le altre cose, ci riconcilia con le
esigenze di base di tutti gli altri esseri viventi, anch'essi, a loro modo “intelligenti”
e spinti dai medesimi nostri bisogni.