Ecco che si ripete la nemesi
storica afghana e, per l’ennesima volta, un governo supportato dall'intervento straniero viene spazzato via!
Già Alessandro Magno si era
impelagato nella regione che corrisponde in parte con l’attuale Afghanistan; forse,
a quei tempi, le cose non andarono poi tanto male, posto che quei territori
furono centro di una fiorente civiltà sincretica e, almeno nominalmente, fecero
a lungo parte dell’impero seleucide anche dopo la morte del condottiero.
Quello che è certo però è che, in
tempi “moderni”, cercare di controllare l’Afghanistan non è mai stata una buona
idea. Ci hanno provato gli inglesi a più riprese a partire dal 1839 e, in quel
frangente con esiti disastrosi, mentre andò meglio con la campagna del 1878 -1880
(“Seconda guerra Afghana”), ma alla fine si tornò al punto di partenza al
termine della “Terza guerra Afghana” (1919) a seguito della quale questi
territori riottennero la piena indipendenza.
Poi fu la volta dei russi con un
conflitto che durò dal 1979 al 1989 ed infine ecco il turno degli americani e
dei rispettivi alleati (compresi noi italiani) che, a partire dal 2001 sono
rimasti impantanati laggiù per vent'anni per poi assistere al crollo del governo
da essi supportato nel giro di pochi mesi!
E adesso a chi passa il cerino?
Viene infatti un poco il sospetto che dietro l’abbandono del teatro dopo vent'anni
di presenza infruttuosa ci sia non solo il desiderio di lasciarsi alle spalle l’ennesima
esperienza fallimentare in quelle lande, ma anche il non troppo celato proposito
di mettere nei guai proprio qualcuna delle altre più o meno conclamate potenze
regionali. Certamente i russi e relativi alleati, i cinesi, gli indiani, i pakistani
e gli iraniani saranno giustamente in apprensione 😊!
Quantomeno per il popolo afghano
in toto, speriamo che non si ponga il problema e che non siano necessari altri “gendarmi”
per spiegare a queste popolazioni come debbano comportarsi a casa loro; ma soprattutto
c’è da sperare che i talebani, obbiettivamente da considerarsi gli attuali
vincitori, abbiano fatto tesoro dell’esperienza precedente, siano infine anche
loro stufi di vivere perennemente in guerra, siano disposti a una maggiore
moderazione e che, soprattutto, siano propensi a condividere il potere anche
con le altre componenti politiche ed etniche del Paese... sennò sarà di nuovo
il caos!
Solo con il tempo si potrà capire
come evolveranno le cose, sicuramente però non c’è da essere molto ottimisti e,
non vorrei proprio essere nei panni di una giovane studentessa afghana o di
qualche collaboratore del passato governo! Come il solito, in questo immane
disastro chi ci andrà di mezzo saranno le persone normali ...
Tornando a noi, io però ancora mi
chiedo ... ma noi italiani cosa ci facevamo laggiù da così tanto tempo? Per
quale misterioso “interesse”? Con quale ambizioso obiettivo? Qualcuno se lo
ricorda?
Possibile che la nostra
condizione di vassallaggio sia ancora così stringente da costringerti a far
parte di tali disastri annunciati in luoghi oggettivamente così lontani e
alieni?