"I
Guardiani della notte – La trilogia”, titoli originali: ”Nočnoj dozor” (Night
Watch); “Dneznoj dozer” (Day Watch); “Sumere Nij Dozor” (Dusk Watch), di Sergej
Luk’janenko, traduzioni di Nadia Cicognini, Cristina Moroni, Matteo Falcucci,
Leo Sorcetti, edizioni Mondadori, ISBN: 978-88-04-60041-1.
Anton è un uomo
dalla vita apparentemente normale, ma in realtà è un “Altro”, una particolare
mutazione in grado di utilizzare la magia, sorta di energia naturale che permea
il mondo. Gli Altri sono una minoranza, ma non sono rarissimi, vivono spesso
ignari della propria natura in mezzo agli altri esseri umani ma, una volta scoperti
da loro affini, vengono “iniziati” e acquisiscono l’abilità di penetrare nel
Crepuscolo, una dimensione magica accessibile solo a loro e che determina anche
l’inclinazione di tutti quelli che vi accedono per la prima volta, l’appartenenza
alla Luce, oppure alle Tenebre.
Anton è un mago
della Luce, vive nella moderna Russia a Mosca e fa parte della “Guardia della
Notte”, un particolare corpo di polizia che, all’insaputa del resto del genere
umano, è incaricato di vigilare sulle creature delle Tenebre e sull’operato
delle sue controparti, i membri della “Guardia del Giorno”, che, anch’essi pattugliano
le vie della città per assicurare il rispetto del Patto fra Tenebre e Luce con
il fine di mantenere l’equilibrio fra le due forze.
Questo perché,
dopo millenni di lotta senza quartiere, le forze della Luce e delle Tenebre
hanno stipulato un accordo che le obbliga a mantenere l’equilibrio che è fatto
rispettare dalle due Guardie o, dove occorra, grazie alla mediazione e all’intervento
di una terza temibile giuria neutrale, l’”Inquisizione”.
Bella idea,
raccontata in modo scorrevole e abbastanza coinvolgente. Potenti personaggi
dalle debolezze fin troppo umane dominano le nostre vite lavorando in corpi e uffici
che assomigliano anche troppo ai nostri per le loro (stra)ordinarie storie di
gerarchia, burocrazia, gelosie, amori, ferie e premi in denaro. Sullo sfondo,
una Russia moderna fatta di nuovi ricchi, piccoli mafiosi, sfavillanti
grattacieli e fatiscenti palazzi dell’era sovietica e, soprattutto, … tanta
vodka.